PAD - Beate Weyland
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PAD/SCUOLA DIFFUSA


PAD | Pedagogy Architecture Design 
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È da qualche anno ormai che alcuni virtuosi comuni italiani, per prepararsi alla ristrutturazione o nuova edificazione di un edificio scolastico, decidono di accompagnare agli studi di fattibilità anche dei percorsi di progettazione condivisa che antepongono al progetto architettonico un piano pedagogico concertato insieme alla comunità scolastica.

Di seguito presento alcune esperienze di comunità cittadine e scolastiche, che ho seguito come moderatrice-pedagogista nel percorso di sviluppo del concetto pedagogico, in cui la particolarità è stata proprio quella di scegliere il movimento come chiave di volta del loro progetto, insieme a uno schema funzionale dello spazio scolastico improntato sul concetto di scuola diffusa.

Secondo questo concetto la scuola vuole dare spazio al movimento mettendo in rete diversi luoghi educativi dispersi nel paese o nel quartiere.

Con questi esempi la scuola concepisce il movimento non solo come il motore della conoscenza, ma come una occasione per fare comunità e per mettere a sistema le proprie risorse. Diventa il trait-d’union die contenuti dei diversi campi di esperienza, dove non si apprende solo il movimento, ma attraverso il movimento (Nicolosi 2015).

Nell’ottica della pedagogista attiva Giuseppina Pizzigoni (1929), si può definire il sapere come qualcosa che arde e illumina, come una fiamma che per rimanere accesa necessita di movimento: “più s’agita e più arde”.
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Il movimento sta non solo alla base delle attività didattiche, ma soprattutto ripensa il paese come città educante i cui luoghi e spazi educano. La scuola si mette in rete con i diversi luoghi educativi del paese: la biblioteca (come estensione dei linguaggi e del sapere), il campetto sportivo (come estensione della palestra), gli spazi museali (come archivio didattico e estensione della galleria espositiva dei lavori dei bambini), le piazze (come aule all’aperto), le sale comunali o polifunzionali (come luogo per le grandi rappresentazioni e il teatro).


In questo modo si valorizza anche il tempo degli spostamenti tra i diversi ambienti didattici e culturali, come tempo didattico di alto contenuto formativo. Non solo il tempo per spostarsi nella scuola tra i vari locali, ma anche il tempo necessario per raggiungere i diversi siti nel paese è tempo dedicato al movimento educativo, nel quale il bambino sviluppa competenze di autonomia e responsabilità, di esplorazione e ricerca, di incontro e di ascolto.


[1] Bagno di Romagna (CS), Neoneli (OR), Unione die Couni Parte Montis, Mogoro (OR), Santa Croce (CB), sono solo alcuni in cui ho potuto accompagnare il processo per la redazione del concetto pedagogico e dello studio di fattibilità per le scuole primarie e secondarie di primo grado insieme a tutta la cittadinanza tra il 2015 e il 2016, i concetti pedagogici sono reperibili sui siti die diversi comuni e presso gli istituti comprensivi die diversi paesi di riferimento.

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